Esclusione Turris: ecco le motivazioni del TFN. Capriola si dichiara semplice "dirigente", ma la sua posizione verrà ridiscussa con una nuova udienza...

15.03.2025 15:09 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Esclusione Turris: ecco le motivazioni del TFN. Capriola si dichiara semplice "dirigente", ma la sua posizione verrà ridiscussa con una nuova udienza...

Ora è ufficiale: il Tribunale Federale Nazionale (TFN) ha pubblicato le motivazioni (CLICCA QUI PER LEGGERLE INTEGRALMENTE) che hanno portato all’esclusione della Turris dal campionato. La decisione era già stata annunciata, ma adesso emergono tutti i dettagli sulle infrazioni contestate alla società corallina e sulle ragioni per cui la sua difesa è stata respinta. Il TFN ha accertato che la Turris ha violato in modo grave e reiterato le norme federali, in particolare per mancati pagamenti di stipendi e contributi. Le infrazioni principali sono:

1. Mancato pagamento di stipendi e incentivi ai giocatori:

- La società non ha versato gli emolumenti dovuti ai tesserati per i mesi di novembre, dicembre 2024 e gennaio 2025 entro il termine del 17 febbraio.

- Non sono stati pagati nemmeno gli incentivi all’esodo per sei giocatori.

- Questa situazione ha rappresentato una chiara violazione dell’articolo 85 delle NOIF (Norme Organizzative Interne FIGC), che impone scadenze tassative per questi pagamenti.

2. Mancato versamento di tasse e contributi:

- La società non ha pagato le ritenute fiscali (Irpef) sugli stipendi e sugli incentivi all’esodo.

- Non sono stati versati i contributi INPS per il trimestre novembre 2024 - gennaio 2025.

- Inoltre, risultano inadempienze anche per i mesi di settembre e ottobre 2024, aggravando la posizione del club.

3. Responsabilità diretta della società e recidiva:

Il Tribunale ha ritenuto responsabili gli amministratori della Turris, in particolare Antonio Piedepalumbo, all’epoca dei fatti amministratore unico. La società stessa è stata considerata responsabile diretta, aggravata dalla recidiva: già in passato erano state commesse infrazioni simili.

Durante il procedimento, la Turris ha cercato di difendersi sostenendo che i mancati pagamenti erano dovuti a pignoramenti bancari, che avrebbero bloccato le somme necessarie per saldare gli stipendi e i contributi. Tuttavia, il Tribunale non ha accolto queste giustificazioni, ritenendo che le scadenze federali non siano derogabili e che la società avesse comunque la responsabilità di trovare una soluzione alternativa per rispettare gli obblighi finanziari. Inoltre, va sottolineato che la Turris e l’ex amministratore unico Antonio Piedepalumbo non hanno presentato memorie difensive, un aspetto che ha ulteriormente pesato nella valutazione del Tribunale. L’unico a intervenire in difesa è stato il dirigente Ettore Capriola, ma la sua posizione è stata stralciata e verrà discussa in un’udienza separata, fissata per il 10 aprile 2025.

Lo stesso Capriola, dopo aver riferito che i pregressi mancati pagamenti sarebbero derivati da condotte negligenti dell’amministrazione della società sportiva, ha inoltre affermato di non avere poteri di rappresentanza nella gestione finanziaria della Turris, sostenendo di essere solo un dirigente sportivo e non un amministratore con potere decisionale. Ha dichiarato che i mancati pagamenti erano dovuti a pignoramenti bancari e al fatto che la banca, nonostante i successivi provvedimenti giudiziari avessero sbloccato le somme, non avrebbe comunque provveduto a disporre nei tre giorni seguenti le liquidazioni (con valuta 17 febbraio 2025), determinando la cristallizzazione dell’inadempimento. Ha contestato la validità di alcuni documenti che lo identificavano come responsabile della società.

Il Tribunale ha accolto la sua richiesta di accesso agli atti e ha ritenuto necessario valutare meglio la sua posizione prima di emettere una sentenza. Pertanto, la sua situazione è ancora incerta. Se il TFN riconoscerà che non aveva poteri decisionali, potrebbe essere assolto. In caso contrario, potrebbe subire un'inibizione, anche se probabilmente inferiore a quella inflitta a Piedepalumbo. L’udienza del 10 aprile sarà decisiva per capire quale sarà il suo destino.