Iovino: "Le penalizzazioni di Turris e Taranto? Cose mai viste nei professionisti..."

30.01.2025 14:55 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Iovino: "Le penalizzazioni di Turris e Taranto? Cose mai viste nei professionisti..."
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Il dirigente Bruno Iovino ha parlato ai microfoni di TuttoAvellino.it per commentare la situazione legata alle penalizzazioni in Serie C: "Non so come si possa andare avanti in questo modo, la situazione è preoccupante e le classifiche sembrano bollettini meteo invernali, con i segni meno. Nel girone C la Turris con una penalizzazione complessiva di 11 punti e il Taranto di 19. Quindi sono numeri che fanno rabbrividire, cose mai viste in campionati professionistici di un certo livello. Queste sono sentenze relative a pendenze economiche di fine dicembre. Ieri si è aggiunto anche il Novara e il Rimini, precedentemente c'erano state anche Catania, SPAL, Triestina, quindi abbiamo una visione molto molto critica. Ad agosto, chi doveva vigilare sulle iscrizioni di questi club cosa ha fatto? Mi sembra che la cosa nasca male sin dall'inizio. Quindi abbiamo davvero un problema serio da dover risolvere. Se dovessero esserci altri provvedimenti oltre il 16 febbraio, possiamo avere la prima volta nella storia che almeno due società vengano estromesse a campionato in corso. Io non auguro a nessuno queste sentenze. Quindi anche la FIGC e la Lega Pro devono prendere coscienza che il sistema non sta funzionando. Mi auguro, spero, che lunedì, dopo l'elezione del presidente federale, che dovrebbe portare di nuovo alla nomina di Gravina, si possa valutare questa cosa e capire che 100 squadre professionistiche in Italia è un sistema che ormai non regge più".

Nello specifico, su Taranto e Turris: "Se il 16 febbraio non ci saranno le condizioni si aprirà un iter, nuovo deferimento del TNF, poi si può andare alla corte sportiva federale, poi al Consiglio di Garanzia del Coni e poi al TAR, quindi i vari step, che poi possono decretarne l'esclusione dal campionato. E' tutto ancora da vedere. Io mi auguro che non si arrivi a questo. Innanzitutto per rispetto delle città e delle tifoserie, che hanno una storia, un blasone ed è umiliante vedere queste cose. Ma poi è una sconfitta del calcio e qualcuno dovrà assumersi le responsabilità, perché non mi sembra lineare una condotta del genere tra i professionisti. Io credo che bisogna capire chi può davvero farlo il calcio professionistico".