Il Taranto emula la Turris? Il salvagente del concordato negoziato per rimandare fallimento e preservare la fideiussione...
Notizia delle scorse ore, giunta attraverso l’Aps Taras 706 aC, è che il Taranto FC 1927 ha convocato peri l 31 gennaio prossimo l’assemblea dei soci “al fine di discutere l’attuale stato di salute del club”. Lo stesso ‘supporters trust’ aveva inviato al club il 10 gennaio una richiesta di convocazione dell’assemblea.
Secondo quanto riportato dal portale CorrierediTaranto.it: "Pare che l’ultimo colpo di teatro possa essere quello di mettere sul tavolo la proposta di concordato negoziato per la ristrutturazione del debito. Un salvagente, utilizzato proprio di recente dalla Turris, per un club divorato dai debiti. Si eviterebbe così il fallimento, si allenterebbe la morsa dei creditori. Inoltre, con l’attuale abbattimento del monte ingaggi (ha salutato anche il capitano delle ultime settimane, Mastromonaco, uno degli ultimi “mohicani”), renderebbe lo stesso club maggiormente appetibile, ad eventuali compratori, la prossima stagione. E la fideiussione non sarebbe intaccata, aspetto non di poco conto. In alternativa, qualora nessuno si avvicinasse per dare i soldi che vuole il signor G, lo stesso continuerebbe, tirando a campare, con una squadra giovanissima in serie D, stile Brindisi convivendo con una consistente penalizzazione da abbattere. Perché è chiaro che così come è ora, il Taranto FC 1927 non vale nulla (parco giocatori praticamente di nessun valore, squadra virtualmente retrocessa, debiti intorno ai 4 milioni di euro, senza stadio a disposizione e quindi senza incassi e senza sponsor se non qualche “benefattore) e l’affare lo farebbe solo chi vende alle condizioni che conosciamo (accollamento dei debiti, sostituzione della fideiussione, restituzione di un ipotetico prestito del valore di un milione e trecentomila euro). Come diceva una nota pubblicità di un panettone a metà degli anni ’80: “E io chi sono Babbo Natale?…".