Ricci torna sull'addio alla Turris: "Vuoto assordante da inizio stagione, eppure la salvezza era ampiamente alla portata..."

22.01.2025 19:02 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Ricci torna sull'addio alla Turris: "Vuoto assordante da inizio stagione, eppure la salvezza era ampiamente alla portata..."

Intervenuto alla trasmissione Turris Live, di VesuvioLive, l’ex difensore della Turris, Luca Ricci, ha spiegato i motivi che hanno determinato il suo recente addio ai corallini, passando alla Sarnese in serie D: "Capisco di intervenire in un momento difficile per una città intera, non solo per una tifoseria o per un ambiente sportivo. Ci tengo a dirlo: non sono uno che sputa nel piatto dove ha mangiato. Sicuramente sono un giocatore mediocre, ma una persona per bene. Dico quello che penso, come ho sempre fatto, nell’ultimo anno e in tutta la mia carriera. È giusto metterci la faccia. Il quadro, però, è lungo e complesso in questo momento. Parlo da giocatore: con la Casertana sono stato allo stadio e l’atmosfera era pesante, un vuoto assordante. È un vuoto che noi, come squadra, sentivamo ogni giorno. Si parlava di un ‘domani si risolve’, ma quel domani non arrivava mai. Io posso dire cosa ho visto: credetemi, è difficile capire qualcosa. Pensare che una società di calcio professionistica sia bloccata per una cifra che non dovrebbe essere un problema è preoccupante, anche per il domani.

L’esperto difensore ha aggiunto: “Non è vero che nessuno sta provando a risolvere, ma i ragazzi che sono rimasti e anche chi è andato via stanno ogni giorno ‘mangiando merda’, scusate il termine. È difficile. Certo, come calciatori abbiamo difetti tecnici e limiti, ma pensare che questa squadra, fino a quando si è potuto fare calcio seriamente, potesse tranquillamente salvarsi, mi fa arrabbiare tanto. È un girone dove, anche con i nostri limiti, avremmo potuto fare un campionato dignitoso. Riguardo alle difficoltà personali dei giocatori, non posso negare che alcune cose siano vere. In Serie C siamo operai del calcio. Se mancano presupposti basilari come il pagamento degli affitti, si va in difficoltà. Io ho le mie risorse, ma non è giusto che debba attingervi perché non vengo pagato. Figuriamoci chi è all’inizio della carriera o chi guadagna cifre più basse. Poi c’è il rammarico per il calcio giocato: a novembre avevamo 17 punti sul campo, nonostante tutto. Quando, in merito alla questione fideiussione in estate, sentivo dire che ‘un punto in meno non era importante’, questa cosa mi mandava fuori di testa. Si vincono e si perdono i campionati per un punto. È frustrante pensare che, in pochi mesi, siamo riusciti a perdere cinque punti di penalità, più quelli che probabilmente arriveranno”.

Sul futuro: Io continuo a sperare ancora in un esito positivo, non lo nego. E, come dicevo prima, mi ritengo una persona oggettiva. Sono stato sempre identificato come il 'contro' della situazione, nel senso che iho litigato tante volte col presidente. Però non posso neanche negare che il 4 di giugno, senza di lui, oggi la Turris secondo me non c'era e questo è giusto che io lo dica per il mio punto di vista. Poi è normale che quello che c'è adesso fa parte di tanti errori, tantissimi errori, e questi sono innegabili. Come non posso negare che chi c'era prima ha portato la Turris in Serie C, l'ha tenuta in Serie C. E che, volente o nolente, nell'ultimo mese della precedente stagione ho davvero avuto paura della non iscrizione. Quindi io spero sempre che, siccome poi la verità sta sempre in mezzo, ci sia anche una presa di responsabilità di tutti. Perché ancora si è in tempo. Attenzione, a livello di campo difficilissimo e non ce lo possiamo nascondere, difficilissimo. Inoltre, se in questo momento il male minore rappresenta la retrocessione ma con un titolo ripulito dai debiti per ripartire dalla D senza strascichi, nemmeno è un’ipotesi da scartare del tutto”.

Sulla decisione di andare via:A livello personale non ce l'ho fatta più. Cioè, quando a fine partita a Latina, in tutta la comprensione e umanità, noi andiamo sotto la curva e la gente era avvelenata, giustamente, capisci che non era più corretto metterci la faccia. E vi garantisco che i ragazzi che sono tutt'ora lì stanno dando tutto quello che possono tra tantissime difficoltà…”.