Ripartenza Turris - La cordata Mango-Raiano-Borrelli fa sul serio: interesse confermato, nonostante le prime scaramucce social…

Dopo l’infamante esclusione dal campionato di Serie C, il calcio a Torre del Greco prova a rialzarsi. E stavolta le voci si fanno sempre più concrete: la cordata composta da Umberto Raiano, Francesco Mango e Ciro Borrelli starebbe muovendo passi ufficiali per una ripartenza dai Dilettanti, o con la richiesta di iscrizione in sovrannumero alla FIGC per ricominciare dall’Eccellenza (soluzione permessa dall’art. 52 delle NOIF, tramite versamento di 100 mila euro a fondo perduto) o con il trasloco di un titolo sportivo già esistente, da una città con sede legale nella medesima provincia (Pompei?).
Mango è attuale presidente del Pompei FC, compagine di Serie D che lotta per la salvezza. Raiano è l’ex proprietario dell’Ercolanese, mentre Borrelli è stato presidente onorario della stessa società granata. A confermare l’interesse per la Turris è stato proprio Borrelli, che ai microfoni di Vesuvio Live ha dichiarato: "Sì, è vero. Ci stiamo muovendo per comprendere il da farsi. Abbiamo già fatto un passaggio preliminare in FIGC e interagiremo con le istituzioni locali. Stiamo seguendo l’iter per rilevare la società. Nei prossimi giorni si saprà qualcosa in più. Se dovessimo ripartire dall’Eccellenza, allestiremmo certamente una squadra per vincere immediatamente il campionato".
Un interesse che resiste e prende corpo, nonostante le scaramucce social delle scorse settimane tra alcuni degli stessi protagonisti e i tifosi biancorossi, scettici sull’ipotesi di un loro ingresso alla guida della nuova Turris, che non sono passate inosservate. Infatti, alla prospettiva di un “dilettantismo a vita” esternata da un tifoso biancorosso in merito al potenziale ingresso della nuova società, Mango aveva chiosato con un secco: "Meglio dilettanti che fallire". Commenti ai quali aveva risposto anche Raiano, prima che fossero rimossi: “Non comprendo tutte queste offese. Non conoscete neanche le persone che potrebbero avere un piccolo interesse a riportare il calcio in una città importante come Torre del Greco. Dopo un’annata fallimentare come questa, sotto gli occhi di tutta Italia, voi vi permettete di trattare così la gente. Con questi comportamenti sarà difficile far avvicinare persone disposte ad investire…".
Uscite pubbliche che, se da un lato dimostrano la volontà di interfacciarsi con la piazza, dall’altro dovrebbero essere evitate se c’è reale intenzione di costruire un nuovo progetto solido in una piazza ancora in preda ad un grave lutto. Torre del Greco è scottata dalla recente esclusione e la sua diffidenza è più che legittima. L’interesse c’è, i contatti anche. Ora servono fatti, comprensione, tatto...