IL PARADOSSO - Turris, servono "solo" 100k per rinviare la scomparsa. Il tifo spera nella radiazione, unica via di liberazione...

12.02.2025 14:57 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
IL PARADOSSO - Turris, servono "solo" 100k per rinviare la scomparsa. Il tifo spera nella radiazione, unica via di liberazione...

Il 17 febbraio 2025 è una nuova data cruciale per la Turris: entro quella scadenza la società dovrà saldare gli emolumenti e i contributi verso i propri tesserati, relativi al trimestre che va dal 1° novembre al 31 gennaio 2025, oltre ad eventuali arretrati. Nel caso della Turris, se non dovesse avvenire il pagamento degli arretrati, sarebbe inevitabile la radiazione. 

Tuttavia, non è più la salvezza sportiva ad interessare i tifosi e gli addetti ai lavori, visto che, tra reiterate penalizzazioni e smantellamento della squadra, la retrocessione sul campo è diventata solo una questione di matematica, bensì il futuro della società. Infatti, nonostante le gravi problematiche economiche emerse finora, la Turris potrebbe ancora schivare la radiazione, evitando due inadempienze consecutive, una delle quali si è verificata con la scadenza del 16 dicembre 2024, quando gli F24 relativi ai contributi di settembre e ottobre sono tornati indietro a causa dei pignoramenti. Per saldare quest'ultima, si parla di una somma relativamente bassa, “solo” 100 mila euro, che permetterebbe alla Turris di bypassare la radiazione, pur con il rischio di subire una nuova, pesante, penalizzazione, in caso di mancati pagamenti sull'ultimo trimestre.

Proprio per questo motivo, l’impressione che si è fatta strada nella maggior parte della tifoseria biancorossa, è che l’attuale gestione stia cercando di evitare la radiazione non tanto per salvaguardare il titolo sportivo, destinato comunque al fallimento tra qualche mese nelle aule dei tribunali se non verrà saldata la lunga lista dei creditori, ma per salvare e riscattare la fideiussione di 350 mila euro che fu versata da questa società al momento dell’iscrizione in Serie C.

Per cercare di saldare i 100 mila euro necessari, la proprietà potrebbe percorrere due strade: la prima, è quella di sbloccare i conti pignorati e utilizzare la liquidità residua sugli stessi conti, sfruttando le misure protettive previste quando si avvia la ristrutturazione del debito; la seconda, invece, sarebbe quella di trovare altre fonti di denaro e di trasferirle da un altro conto, diverso da quello dedicato, magari con l'ausilio del misterioso "sponsor non locale", annunciato ma non ancora presentato dalla società qualche giorno fa.

Tuttavia, la vera contraddizione di questa situazione è il desiderio, ormai prevalente tra i tifosi, di vedere la Turris porre fine alla propria agonia, indipendentemente dalle soluzioni che potrebbero emergere. È un paradosso che ha del tragico: solo qualche mese fa, i tifosi speravano che, con l’avvicinarsi delle scadenze federali, si potesse manifestare una svolta che avrebbe dato alla Turris una possibilità di riscatto. Oggi, invece, la realtà è ben diversa. Chi ama davvero la Turris ora spera che tutte le soluzioni vengano meno, affinché la squadra, ridotta ormai a uno stato comatoso, possa finalmente staccare la spina.

Insomma, in un triste paradosso, la scomparsa del club, che avrebbe dovuto rappresentare la tragedia finale, è vista ora come l'unica via di liberazione e la speranza di una "nuova vita", seppur ripartendo dal cosiddetto calcio minore.