Lettera al Sindaco: "Togliere lo stadio a questa Turris non è una condanna, ma un atto di carità..."
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Alla luce delle recenti dichiarazioni sul tema stadio (“Togliere lo stadio alla Turris? Significherebbe condannarla, capisco l’appello dei tifosi e capisco l’animo di chi veramente sta sempre lì e ama la squadra. Non condivido alcuni atteggiamenti però ripeto, comprendo il loro momento”), ecco un appello, sotto forma di lettera, diretto al sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, che raccoglie gli umori della tifoseria corallina:
Gentile Sindaco,
la situazione della Turris è ormai arrivata a un punto di non ritorno. La squadra è stata smantellata, la società è sommersa da inadempienze e la tifoseria è svuotata da ogni entusiasmo. Alla penalizzazione che ha cancellato ogni speranza di salvezza, si aggiunge la morosità nei confronti del Comune per i canoni dello stadio Liguori. Eppure, di fronte a questo scenario desolante, la proprietà sembra determinata a trascinare questa lenta agonia fino a fine stagione, anche a costo di schierare in campo una squadra imbottita di giovanissimi, gettati nella mischia più per necessità che per meriti, vista la fuga degli elementi più rappresentativi della rosa.
La tifoseria, esasperata, sperava in un segnale forte da parte dell’amministrazione comunale, magari con la revoca della concessione dello stadio durante la settimana. Una misura del tutto legittima, visto il mancato pagamento dei canoni dovuti (confermato dalla messa in mora della società partita direttamente dagli uffici comunali), ma anche un atto simbolico, che avrebbe rappresentato la presa di distanza della città da questa gestione fallimentare.
Le sue parole, Sindaco – “Togliere lo stadio alla Turris? Significherebbe condannarla” – hanno raffreddato le speranze di chi si augurava una reazione più incisiva. Ma la domanda è: chi sta davvero condannando la Turris? Chi sta disintegrando anni di storia e passione o chi, legittimamente, chiede che vengano rispettati impegni e obblighi?
Capire la sofferenza dei tifosi non basta più. Servono azioni concrete. Ogni aiuto, anche e soprattutto in buona fede, concesso a questa gestione, anche solo permettendole di utilizzare un impianto pubblico senza rispettare i pagamenti dovuti, diventa complicità di una lenta e frustrante agonia.
La sua amministrazione ha sempre dimostrato impegno per la città e per il bene della Turris. Ed è proprio per questo che, in questo momento, serve una presa di posizione forte, nel rispetto della tifoseria, che ha subito troppe delusioni, e dell’intera cittadinanza, che finanzia con i propri fondi la manutenzione di un impianto pubblico.
Sindaco, la vera condanna per la Turris non sarebbe la revoca dello stadio, ma il silenzio e l’immobilismo di fronte a chi sta calpestando la sua storia.