Impasse tra ufficiosità e ufficialità, tra menzogne e fantasie: Turris ridotta a un "morto che cammina...", in attesa della sentenza finale...
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Uno squallido teatrino, un dramma sportivo e umano che si sta consumando sotto gli occhi di una tifoseria straziata. La Turris, a due giorni dalla scadenza federale cruciale per evitare la radiazione, si trova ancora in un limbo inquietante. Da indiscrezioni attendibili, emerge che i tesserati della compagine biancorossa, a circa 48 ore dalla scadenza federale, non hanno ancora ricevuto nemmeno gli emolumenti arretrati, relativi al bimestre settembre-ottobre, confermando la seconda inadempienza consecutiva su una stessa voce di pagamento. Un dettaglio che, regolamento alla mano, sancirebbe la definitiva esclusione della squadra dal campionato.
Tuttavia, da sponde plausibilmente vicine alla società, si starebbe continuando a diffondere una versione che presenta falle evidenti. Secondo quest’ultima voce, il club avrebbe predisposto gli F24 e i bonifici in tempo utile, prima della scadenza, e ora tutto dipenderebbe dallo sblocco dei conti da parte del Tribunale per l’effettiva contabilizzazione, atteso a strettissimo giro. Solo con questo via libera, la società potrebbe finalmente onorare gli impegni economici e, teoricamente, schivare l'esclusione. Ma tale versione si scontra con la realtà normativa: per la FIGC e la Covisoc, ciò che conta è la data effettiva dell’accredito e non quella di disposizione del pagamento. Quindi, anche se la Turris avesse veramente predisposto i versamenti, l’assenza di accrediti certifica comunque il mancato rispetto delle scadenze federali.
Tutto ciò alimenta un quadro grottesco, in cui la radiazione della Turris sembra ormai solo una questione di tempo. La Federazione, prima di rendere ufficiale l'esclusione, dovrà infatti seguire i passi formali: controllo dei pagamenti, eventuale deferimento e, infine, la sentenza del Tribunale Federale. Questo potrebbe significare che, nel frattempo, la squadra continui a scendere in campo nelle prossime partite, pur essendo ormai già condannata, in attesa della “morte certificata” da parte dell’organo preposto. Una sorte umiliante di “morto che cammina”, che aggiunge ulteriore mortificazione a una tifoseria ormai allo stremo.
Nel frattempo, questa fase di impasse tra ufficiosità e ufficialità rischia di dare spazio a voci infondate, ipotesi fantasiose e altre menzogne, in un tentativo disperato di prolungare l’agonia di una società che ha già compromesso irreparabilmente la sua credibilità. Il danno d’immagine è devastante: la gloriosa storia della Turris, costruita su passione e sacrifici, è stata infangata da una gestione ignobile che avrà bisogno di tanto tempo per essere ripulita e riconquistare la dignità perduta.