Turris verso l'esclusione: dall'ipotesi Eccellenza all'obbligo di una società totalmente "nuova". Ecco cosa dicono le NOIF...

17.02.2025 19:05 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Turris verso l'esclusione: dall'ipotesi Eccellenza all'obbligo di una società totalmente "nuova". Ecco cosa dicono le NOIF...

L’ombra della radiazione si fa sempre più concreta per la Turris. Se, come sembra ormai inevitabile, il club non riuscirà a rispettare la scadenza di mezzanotte per il pagamento degli emolumenti e dei contributi arretrati (CLICCA QUI), scatterà automaticamente l’esclusione dal campionato di Serie C per inadempienze finanziarie. Ma cosa comporterà questa decisione?

Perdita del titolo sportivo e addio al professionismo. Secondo le NOIF (Norme Organizzative Interne della FIGC), un club escluso per motivi economici perde il titolo sportivo, venendo di fatto cancellato dal calcio professionistico. Non esistono scorciatoie: la Turris non potrà essere riammessa in Serie C né ripartire dalla Serie D. Il regolamento è chiaro: l’unico scenario possibile prevede la ripartenza dai dilettanti, e più precisamente dal campionato di Eccellenza ("In caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Serie C il Presidente Federale potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, di almeno due categorie inferiori rispetto a quello professionistico di origine").

La fine dell'era Capriola. Un aspetto fondamentale da sottolineare è che qualsiasi nuova società che voglia raccogliere l’eredità della Turris dovrà essere completamente slegata dall’attuale proprietà. Il regolamento federale, infatti, impedisce a soci e amministratori coinvolti in una gestione fallimentare di ricoprire ruoli dirigenziali in una nuova società per almeno cinque anni. Questo significa che l’era Capriola è destinata a chiudersi definitivamente.

Ripartenza dall’Eccellenza o trasferimento di un titolo esistente. Per poter ripartire dall’Eccellenza, il nuovo club dovrà:

- Versare un contributo a fondo perduto alla FIGC di almeno 100.000 euro;

- Presentare una società completamente rinnovata, senza legami con la precedente gestione;

- Dimostrare solidità economica per garantire il regolare svolgimento del campionato.

Un’altra ipotesi da considerare sarebbe lo spostamento di un titolo sportivo già esistente, sia in Serie D che in Eccellenza o categorie inferiori, di una società con sede legale nella medesima provincia della Turris. Una soluzione che permetterebbe di mantenere la categoria senza dover ripartire da zero, ma che comporterebbe comunque una completa ristrutturazione della società.

Un epilogo amaro per una piazza gloriosa, tradita da una gestione che non è stata minimamente all’altezza del suo blasone, scrivendo probabilmente la pagina più nera della sua storia.