Che senso ha mettere mano ad una "casa" in procinto di essere venduta?
Se sono in procinto di vendere una casa a tre compratori diversi, con i quali sono già partite le interlocuzioni finalizzate ad un esito positivo dell’operazione, è normale che il cedente inizi una ristrutturazione o ‘metta mano’ allo stesso immobile a pochi giorni dalla vendita? Non significa pregiudicare di fatto le scelte di chi, quella casa, la dovrebbe comprare da qui a breve?.
E’ questa la domanda che, trasferita nel concetto calcistico della Turris, sorge spontanea all’indomani della nomina del nuovo direttore sportivo, presentato come figura di “elevata esperienza” ma di fatto esordiente tra i Pro con questa veste, così come l’apparizione di nuove figure nel settore giovanile. Una scelta che ai più risulta incongruente con quanto invece dichiarato dalla società nel recente incontro con i tifosi, nel quale si paventarono tre soluzioni diverse per il futuro del club, i fantomatici piani A, B e C, ognuno legato ad una scadenza temporale diversa (la prima, quella del 15 novembre, che non casualmente potrebbe essere immediatamente successiva all’assemblea dei soci, prevista il giorno prima, nella quale potrebbe essere nominato un nuovo amministratore unico in luogo del dimissionario Piedepalumbo). Tutte ipotesi però accomunate dalla presunta cessione parziale o totale delle quote societarie.
Pertanto, che senso ha avuto questa scelta, direttamente pertinente alla gestione sportiva, se da qui a breve la Turris avrebbe potuto cambiare il proprio timoniere? Stesso dicasi per il presunto impegno a presentare una domanda di ristrutturazione del debito entro fine mese. Non si tratta anche in questo caso di un’azione a carico di chi, eventualmente, dovesse rilevare la società, per decidere autonomamente e secondo la propria strategia il da farsi anche su questo aspetto?
Un modus operandi, pertanto, che non sembra affatto coerente con chi, invece, si è detto disposto a farsi da parte davanti ad una platea di tifosi, accorsi allo stadio per avere delle risposte che potessero quantomeno limitare la propria preoccupazione sul futuro della squadra del cuore.
Ad oggi, purtroppo, i dubbi restano e addirittura aumentano, rinvigoriti anche dal possibile coinvolgimento nel club, seppur sotto forma di semplice collaborazione, diretta o indiretta, o legata, a quanto detto, esclusivamente al settore giovanile, di personaggi (tra l’altro presenti allo stadio nell’ultimo match con l’Altamura) che non ispirano certamente buone sensazioni dato che, al pronunciare il proprio nome sui più consueti motori di ricerca offerti dal web, appaiono precedenti calcistici tutt’altro che positivi.
Insomma, la paura dilagante nell’ambiente biancorosso è che gli scenari pronti a materializzarsi da qui a breve possano soltanto allungare l’agonia della Turris piuttosto che fornire una vera e solida progettualità, necessaria per scongiurare un destino per alcuni ormai segnato e irrimediabilmente compromesso…