La verità mi fa male, lo so. Lo sai...
Negli ultimi giorni, purtroppo, è tornata in voga una moda tanto cara nella società attuale, finanche nel mondo dello sport, che si attiva quando le cose non vanno come ci si auspicava in un primo momento: vale a dire prendersela, sempre e comunque, con la stampa locale!
Nello specifico, ci dispiace constatare che siamo stati oggetto di attacchi ingiusti e denigranti, seppur provenienti da una minoranza su pagine social, alcune delle quali anche equivoche, volti a screditare l’attività dei media, nello specifico, di Tuttoturris.com, minando uno dei pilastri fondamentali di una comunità sana: il diritto all’informazione.
Tutte queste accuse, su tutte quelle di creare tensioni ingiustificate, sono prive di fondamento. La nostra testata è attiva dal 2011 e, in questi anni ci siamo impegnati a fornire un’informazione seria, completa e, soprattutto, imparziale. Abbiamo parlato di vittorie esaltanti, ma anche di momenti difficili, come è giusto che faccia chi ha il dovere di raccontare la realtà, senza filtrarla o distorcerla a seconda dei desideri di chi è coinvolto.
Siamo stati accusati di sollevare questioni "scomode". Ma da quando fare chiarezza, indagare e porre domande scomode è diventato un reato? La differenza tra un'informazione corretta e una di parte sta proprio nella capacità di affrontare anche le realtà spiacevoli, di riportare i fatti così come sono, anche quando questi non fanno piacere a qualcuno. È questo che la stampa fa e che la stampa locale ha sempre fatto.
La nostra "colpa"? Aver acceso i riflettori su situazioni poco chiare sin dall’inizio della stagione. La vicenda della fideiussione è solo uno degli esempi: i tifosi, infatti, sono stati semplicemente informati del rischio di una penalizzazione, poi effettivamente verificatasi, nonostante le flebili rassicurazioni o le accuse di creare casi inesistenti da parte di chi, invece, avrebbe dovuto usate maggiore trasparenza nei confronti della tifoseria.
Tra l’altro, se non avessimo sollevato questa questione, non appena venuta a galla, i tifosi avrebbero acquistato il biglietto per una partita, nello specifico quella di coppa Italia con l’Altamura, ignara del fatto che la squadra sarebbe stata formata principalmente da Juniores. Insomma, non ci siamo inventati nulla; abbiamo semplicemente fatto ciò che richiede il ruolo: scavare oltre la superficie, cercare la verità.
In questo scenario, ci troviamo a dover difendere non solo noi stessi ma l’intera stampa locale, spesso bersaglio di critiche immotivate e di accuse di partigianeria. È facile puntare il dito contro chi racconta la realtà quando questa realtà non corrisponde alle proprie aspettative. Ma non è colpa della stampa se la situazione della Turris è stata fin qui decisamente complessa.
Essere accusati di montare casi inesistenti è una narrazione comoda per chi vuole sottrarsi alle proprie responsabilità. È più facile attaccare chi porta alla luce le difficoltà che affrontare queste difficoltà a viso aperto. Tuttavia, il nostro compito non è quello di compiacere o di servire agende personali, ma di informare il pubblico, come abbiamo fatto per oltre dieci anni e come continueremo a fare. La libertà di stampa non è un privilegio da elargire a piacimento, ma un diritto che ci consente di fare domande, di criticare quando necessario, di raccontare la realtà.
A chi ci accusa di creare tensioni, rispondiamo che il nostro unico interesse è quello di informare, perché è proprio attraverso un’informazione libera e indipendente che si può costruire una comunità forte e consapevole. Se il nostro lavoro viene percepito come destabilizzante, forse è perché mette a nudo verità che qualcuno preferirebbe nascondere.
Chiediamo rispetto per il nostro lavoro, per il tempo e la dedizione che impieghiamo nel raccontare ogni dettaglio, ogni sfumatura, sia nei momenti gloriosi che in quelli più complessi. Non siamo qui per fare da capro espiatorio o valvola di sfogo per chi non vuole affrontare i problemi della squadra o della società. Continueremo a fare il nostro dovere con la testa alta e la coscienza pulita.
La stampa locale non è nemica di nessuno. È, semmai, la custode di una verità che deve essere raccontata, per il bene di tutti. E continueremo a farlo, nonostante gli attacchi, le critiche e i tentativi di denigrazione. Perché è nostro dovere. E perché i lettori, che da anni ci seguono e ci sostengono, meritano di sapere la verità.
Infine, quello che sembra sfuggire a chi attacca in particolare questo sito, è che Tuttoturris è un sito completamente gratuito e senza scopo di lucro. Non ha bisogno di speculare su notizie o creare polemiche per trarne profitto, perché fortunatamente chi gestisce questa pagina nella vita ha già un lavoro che lo soddisfa e gli dà da vivere, ottenuto con duri sacrifici, tra i quali anche quello di stare lontano dai propri affetti. Il nostro impegno nel mondo Turris è frutto di passione e dedizione, non certo di interesse economico.
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