Lettera a Capriola. Torre del Greco, inverno quasi 2025. Quasi 80 anni di Turris…
Prendendo spunto dalla famosa lettera di Troisi e Benigni a Savonarola, citata nel corso del film “Non ci resta che piangere”, vogliamo scrivere questo editoriale come forma di appello all’attuale proprietà della Turris, quando mancano davvero pochi giorni per scongiurare una vera e propria catastrofe come la scomparsa dello storico club corallino. L’ironia che si evince da questo articolo è anche una forma voluta per alleggerire toni, contenuti ed umori, nella speranza che alla fine il buon senso prevalga su orgoglio, nervosismo ed esasperazione.
Torre del Greco, inverno quasi 2025. Quasi 80 anni di Turris…
Santissimo Ettore Capriola, quanto ci piaci a noi tifosi, anche se ci hai bannato in massa!
Scusa se ti disturbo, se mi permetto, ma qui c’è una questione che ci brucia dentro. Un’angoscia, un’ansia, un’infamia che aleggia come una nuvola nera sopra la nostra amata Turris.
Ettore, dico, permetti due parole? Eh? Non voglio fare il saputello, sia chiaro, ma forse, dico forse, non conviene un po’ a tutti che ‘sta Turris la salviamo? Oh! Ettore, e che è? Un attimo di buon senso, suvvia! Qua pare che ogni cosa debba finire in tragedia greca, invece di una semplice, serena, civilissima stretta di mano. Eh?
Noi siamo persone umili, figurati, non abbiamo certo la presunzione di dirti cosa fare, ci mancherebbe! Però permettimi di farti notare una cosetta, così, da amici che siamo (siamo amici, vero?): ma ti rendi conto che con la radiazione perdi tutto? Fideiussione, immagine, reputazione, sonno tranquillo... e in cambio che ti resta? La gloria di essere il presidente (pardon, dirigente!) che ha chiuso gli 80 anni di storia della Turris con un fallimento? Ma non scherziamo, dai!
Invece, con un minimo di ragionevolezza e buon senso forse si può ancora salvare tutto in extremis: squadra, città, tradizioni. E magari anche qualche soldino per te e per chi verrà.
Oh! Noi siamo pronti a stare sotto i tuoi piedi, muti, a lodarti se eviti questa catastrofe. Puoi muoverti quanto vuoi, schiacciarci se necessario, tanto siamo tifosi, e la Turris è più importante anche della nostra dignità (ma non troppo, eh!).
Capriola, davvero, sei sicuro di voler passare alla storia come “quello della radiazione”? Torre del Greco, una città che ha visto il mare e il Vesuvio, ha superato la lava. Merita un po’ di orgoglio, no? La gente ci parla ancora del “diecimila del Liguori contro il Molfetta” come se fosse ieri, e tu vuoi cancellare tutto questo solo per un paio di conti da rivedere?
Ti salutiamo con il cuore in mano, in ginocchio sui gradoni del Liguori, e ti preghiamo: fallo per la Turris. Fallo per noi. Fallo per te.
Salvare una squadra è sempre meglio che distruggerla, Ettore.
È solo buon senso.
Con rispetto (e un pizzico di disperazione).
Scusa per il paragone con Savonarola, non volevamo minimamente offendere.
I tuoi peccatori di prima, con la faccia dove sappiamo, sempre zitti, sotto, sempre zitti sotto.