Turris, al San Nicola un altro passo in avanti: adesso solidità fa rima con qualità!
Un punto d’oro. Uscire indenni dal “San Nicola” è stato un altro piccolo importante passo verso la salvezza che, guai a dimenticarlo, resta sempre il primo obiettivo stagionale. Ma questo pari rappresenta allo stesso tempo anche un grande passo, quello nella crescita. Perchè il pareggio di Bari rispetto a quelli di Foggia o Catania, passando per quello di Terni, segna un balzo in avanti. Perchè adesso solidità fa rima con qualità.
È come se mister Fabiano, trovato a questa squadra il vestito perfetto dalle misure 3-5-1-1, adesso voglia insegnarle a sfilare con eleganza. Il primo passo nella serie professionistica doveva essere all’insegna della concretezza, della solidità e dell’equilibrio. Soprattutto in fase difensiva, perché subire poco e portare punti a casa (anche i pareggi muovono la classifica) è cosa buona e giusta per una squadra che deve salvarsi. Messa magistralmente questa base (chapeau mister!), a Bari è sembrata una Turris cresciuta, che alla solidità ha associato tanta qualità, quella delle uscite palla a terra e con pochi tocchi. Una crescita che (non è un caso) è coincisa di pari passo con quella di Signorelli, messosi finalmente sulla strada che ci si aspetta, quella degna del suo curriculum: non più errori nei passaggi (a volta anche sanguinosi) e scarsa incidenza, ma tranquillità, personalità, lucidità e presenza fino all’ultimo minuto di gioco.
Si dirà che in questo pareggio la fortuna ci abbia dato una mano, certo, ma l’impressione che questa Turris se la sia giocata alla pari, senza paura e a viso aperto contro una pretendente alla vittoria finale e soprattutto che lo abbia fatto con qualità, ha segnato un importante passo in avanti. E questo va oltre la fortuna. Eppure… eppure resta l’amaro in bocca. Scendevo le scale del “San Nicola” e guardavo quel settore ospiti vuoto: quanti applausi avrebbe strappato questa squadra dopo l’ennesimo bel risultato. Dopo anni di delusioni, sconfinate a volte in umiliazioni, proprio i (veri) tifosi avrebbero meritato di godersi dei risultati così in stadi così.
Sarebbe stato il giusto riscatto per chi è stato visto sempre come un estraneo perché tifava per la squadra della propria città e non per una di serie A ed invece gli estranei sono sempre stati tutti gli altri. Sarebbe stato il giusto riscatto per chi aveva il sorriso stampato sul volto fino alla domenica successiva per una vittoria ottenuta dopo una trasferta iniziata alle tre di notte, al cospetto di chi ha pontificato e sputato sentenze guardando quella maglia giusto in qualche partita in Tv. Sarebbe stato il giusto riscatto per chi ha sempre vissuto questa squadra come un sentimento e che, come un sentimento, ti porta in cielo con poco, ma a picco con ancora meno.
E allora capisci che la sfortuna ha subito pareggiato i conti...