L’allarme di Conte non cada nel vuoto. Turris da tempo in autogestione, ma fino a quando potrà durare?

25.11.2024 18:31 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
L’allarme di Conte non cada nel vuoto. Turris da tempo in autogestione, ma fino a quando potrà durare?

Le recenti dichiarazioni di Mirko Conte, allenatore della Turris, non lasciano dubbi: la squadra è come se fosse entrata in uno stato di autogestione, per scelta obbligata, già da diverse settimane. Una condizione straordinaria avvertita da tempo ma che ora è venuta a galla senza più remore attraverso le parole del trainer biancorosso. Eppure, nonostante le carenze economiche ed i chiari limiti d'organico, sul campo la squadra fin qui è riuscita a tenere comunque botta, frutto di un lavoro meticoloso che, però, rischia di sgretolarsi sotto il peso di una gestione societaria rivelatasi assolutamente inadeguata per questa categoria.

Conte, senza più mezze misure, ha espresso con franchezza il suo disagio: "Sono anche un po' stufo di dover stare a commentare tutte le volte sempre le stesse cose". In queste parole, oltre al logoramento personale, si legge la frattura ormai evidente tra il gruppo squadra e la proprietà. Il tecnico di Tradate, infatti, ha evidenziato la mancanza di coesione tra l’aspetto calcistico e quello gestionale, sottolineando che i problemi non sono più percezioni soggettive ma realtà oggettive.

La situazione è degenerata al punto che la squadra, ormai da tempo, non riconosce più la proprietà come punto di riferimento, entrando in un isolamento che non riguarda il rapporto con i tifosi, ma con chi sta ai vertici del club. Le penalizzazioni subite e le gravi mancanze gestionali hanno minato il lavoro costruito sul campo, lasciando il gruppo squadra a fronteggiare difficoltà enormi con risorse limitate.

In realtà, la frattura tra la squadra e la società si era già manifestata a fine ottobre, quando i giocatori, attraverso un comunicato ufficiale, avevano preso le distanze dalla gestione del club. Da allora, la Turris, intesa come gruppo squadra, si è chiusa in sé stessa, sbarrando le porte dello spogliatoio alle intromissioni dei vertici biancorossi. Una scelta estrema, ma necessaria per mantenere un minimo di serenità in attesa di una svolta che, però, tarda ad arrivare.

Infatti, l’autogestione non può durare all’infinito. Alle porte ci sono due scontri diretti decisivi per la classifica, contro Juventus NG e Messina, gare che richiederanno il massimo sotto ogni aspetto, tecnico e psicologico. Ed è proprio su quest’ultimo fronte che Conte ha lanciato il suo allarme: "Ogni giorno devi lavorare sull’aspetto mentale e motivare i ragazzi per non perdere la bussola. È sempre più difficile".

In un contesto simile, viene da chiedersi: cosa deve fare di più un tesserato per denunciare una situazione così anomala? 

La Turris è in una condizione limite, una nave che cerca di navigare in mezzo alla tempesta senza una guida salda al timone.

Ma fino a quando potrà durare?