Il "piano Colantonio": per volare, impara prima a camminare sulle tue gambe...
Non siamo mai stati delle persone particolarmente ottimiste, anzi, ci siamo sempre definiti realisti, giusto nei momenti migliori. Eppure, guardando e riguardando le immagini dei festeggiamenti non riesco a spiegarmi come nessuno avesse mai messo in pratica degli insegnamenti così semplici e necessari.
Perché la proposta Colantonio, a pensarci bene, è stata di una semplicità sconcertante. Non parliamo di proposte nuove. L'errore, in passato, è stato quello di voler agire sempre in altezza intraprendendo spericolati voli pindarici, diventati istantanei fallimenti dalle ali di cera. Il piano Colantonio, invece, ha avuto nella profondità del progetto la sua forza dirompente.
Per volare impara prima a camminare sulle tue gambe. E le piazze della città riunite in una sola grande festa sono figlie di questo pensare solido e sicuro. Il pensiero di questa società ha mosso un'onda di positività e di fiducia nel futuro che non possiamo permetterci più di ignorare. Finalmente, aggiungerei.
Non c'è niente di male ad avere un po' di sana fame di futuro. Ed è su questo pensiero che, giorno dopo giorno, Antonio Colantonio continua ad investire. Praticamente, dal primo momento, non si è mai fermato. Se il panico non aiuta a costruire fondamenta durature è giunto il momento, allora, di dismettere i panni dei tifosi sventurati, naufragati su un'isola deserta. Serve il coraggio di decidere per cambiare davvero il modo di concepire questa passione e questa città.
Pensare in grande, pensare a lungo termine, pensare al domani. La Turris di Antonio Colantonio apre la strada ad una nuova era attesa da tanto, troppo tempo. Mentre lui, come un nuovo profeta, è già oltre tutto questo. Lo è adesso mentre Torre del Greco è perduta nel sogno. Ma lo era soprattutto all'inizio di questa avventura. Un inizio pensato e costruito prima di altri, mentre gli altri non se ne curavano.
Ettore Troia