LA CASA DI CORALLO - Stagione n.1 (1944-1980), di Ettore Troia
Questa storia comincia nel settembre 1944 ma noi la facciamo partire con quella scritta degli anni '80 sul muro di via Cupa Cianfrone. Raffinata opera del locale filosofo post moderno noto come 'Diaz'. Ci sta il Sole che nasce e una frase tra epica e premonizione: RISORGEREMO, C1 SARÀ. E a me capita, oggi, di non poter resistere nel raccontare cose che mi sono successe, soprattutto quando queste che sono successe non sono successe, proprio del tutto. È un percorso riportato a memoria, la memoria di qualcun altro. Il campo Fiengo, lo spareggio maledetto del Flaminio, lo stadio Liguori con la tribuna più bella degli anni '70, la serie C e i più grandi atleti dell'epoca in passerella nella città del corallo. Calciatori come supereroi a difesa di questa Torre fortezza dell'anima. Le formazioni fenomenali imparate a memoria: da Scarfato ad Arbitrio, da Porro a Portelli, da Gardini a Pulitelli, fino al giovane fenomeno Strino. Materia viva, come il corallo. Eroi modellati ad immagine e somiglianza di un popolo ricco ed esigente. Una stagione irripetibile. Ma allora perché Diaz scrive che bisogna risorgere se stiamo così bene? Da che cosa precisamente?
Mi chiedevo queste cose che era il 1980.
Tanto, troppo giovane.
Perdersi in quel racconto degli altri era comunque un fatto meraviglioso.
Poi, ad un certo punto, il mondo smise di riportare storie del passato.
Niente e nessuno parlava più, tranne gli occhi.
Perché finalmente ero io la mia storia, così pensavo. Prima o poi doveva succedere.
E, con me, una generazione si stava avventurando in qualcosa che non poteva immaginare.
Soltanto dei ragazzini accompagnati allo stadio dai genitori, niente di più.
Invece eravamo già dentro questa roba.
Fino al collo.
La casa di corallo
#stagione1 (1944-1980)