Le tre vittorie consecutive e quel credito con il “Dio pallone”...
Tre vittorie nelle prime tre partite o nove punti in tre partite. In qualunque modo lo si voglia dire, il filotto di risultati è di quelli che neanche il più ottimista dei tifosi corallini avrebbe immaginato per la matricola Turris. Già, i tifosi: oggi guardano la classifica del tanto difficile quanto prestigioso e temuto girone C di Lega Pro e vedono la Turris nei quartieri altissimi. Non vi preoccupate, la storia ci ha insegnato tante, troppe volte a tenere a bada i sogni, siamo esperti: il nostro obiettivo resta la salvezza. Per la gloria, eventualmente, ci sarà tempo solo quando la matematica sancirà la permanenza in Lega Pro, ma fino a quel momento la testa dovrà essere rivolta solo all’obiettivo salvezza, perché non poche volte i voli pindarici hanno determinato schianti disastrosi.
La verità, forse, è un’altra: l’entusiasmo dei tifosi sta tutto nel vedere una squadra che lotta e combatte in ogni partita, che supera i propri limiti con l’umiltà, il sacrificio ed il pragmatismo che gli ha trasmesso mister Fabiano. È la squadra che difende con le unghie e con i denti il risultato, è la squadra che suda, è la squadra che sa soffrire. E noi, al netto dei risultati, volevamo proprio questo. Perchè dopo vent’anni di Purgatorio (con non poche discese agli Inferi) abbiamo un credito con il “Dio pallone”.
Per tutte le domeniche passate lontano da casa, inverno o estate; pioggia, neve, sole o vento. Per tutti i chilometri percorsi in giro per l’Italia, di giorno o di notte. Per tutte le rinunce fatte quelle domeniche in cui puntualmente finiva male. Per quei “Sì, ma in serie A per chi tifi?” e la Turris, invece, è sempre stata la nostra serie A. Per tutte le domeniche in cui sono stati gli altri ad esultare e noi solo spettatori. Per quelle volte in cui a vincere sono state squadre meteora (finanche dai nomi strani, a volte comici) che dopo pochi anni sono scomparse. Per le finali perse e quella voglia di esultare rimasta puntualmente strozzata in gola. Per quei “ma chi te lo fa fare?”. Per i fallimenti e le umiliazioni.
Per tutto questo, non fermarti Turris. Non fermarti. Abbiamo ancora credito…