E’ una Turris a due facce: granitica dietro, sterile in avanti!
Le statistiche delle prime cinque giornate di campionato, di cui le prime due condizionate dall’impossibilità di schierare i nuovi acquisti per il nodo fideiussione, rivelano una Turris a due facce: molto granitica dietro, ma tremendamente sterile in fase realizzativa. Infatti, se si prendono in considerazione le ultime tre gare, nelle quali mister Conte, salvo infortuni, ha potuto schierare la rosa praticamente al completo, la porta della Turris è rimasta inviolata per 270 minuti ma allo stesso tempo l’attacco non è riuscito mai a pungere. Gli unici gol a segno, non a caso, sono stati siglati nel match con il Latina grazie a due conclusioni magistrali di Scaccabarozzi e Morrone da fuori area, mentre finora nessuna punta biancorossa è riuscita a timbrare il cartellino.
Un dato frutto di un atteggiamento tattico piuttosto prudente o di un limite tecnico nel reparto avanzato corallino? Probabilmente la verità sta nel mezzo e potrebbe essere adducibile al fatto che Mirko Conte, consapevole di avere a disposizione un attacco, ad oggi, privo di veri e propri goleador (lo stesso Trotta, numeri alla mano, non può essere considerato tale, non essendo nemmeno lui una vera e propria prima punta di ruolo) e con trequartisti ad oggi poco incisivi, ad eccezione di Giannone, abbia deciso di puntare in primis sulla solidità difensiva, esaltata da elementi ormai di categoria come i vari Esempio, Ricci, lo stesso Cocetta e impreziosita dalla sorpresa Ndiaye, che per il momento sta rubando la scena ad un altro nuovo arrivo dal mercato estivo, vale a dire Drame, fin qui mai impiegato. In quest'ottica, al netto delle assenze di Nicolao e Boli, potrebbe essere letta anche la scelta di puntare su quattro mediani a centrocampo, di cui due adattati sulle fasce come Scaccabarozzi e Pugliese, pur potendo schierare il più offensivo Porro in quella posizione, sintomo di una strategia votata prima al contenimento, nell’intento di stanare le sortite avversarie per poi distendersi a gara in corso, quando gli spazi cominciano ad allargarsi.
Infatti, sia con la Casertana che con il Sorrento, la Turris ha dato la sensazione di voler far sfogare l’avversario nella prima frazione, attutendo colpo su colpo le sue offensive, per poi rispondere nella ripresa, quando magari il ritmo del match si abbassava. Un piano che è sembrato funzionare, ma che avrebbe potuto fruttare almeno un colpaccio con un maggiore cinismo negli ultimi metri.
Da capire, in chiave futura, se la Turris riuscirà a navigare nel giusto equilibrio tra questi due estremi, o se con il tempo uno prenderà il sopravvento sull'altro.