Bufera su Capriola: accuse di omofobia e dura condanna dal PRIDE Vesuvio Rainbow: "Toni vergognosi, farebbe bene a dimettersi..."
Non si placano le polemiche intorno a Ettore Capriola, massimo dirigente della Turris, già al centro di dure contestazioni da parte della tifoseria per la crisi societaria che rischia seriamente di far scomparire il club corallino. Stavolta, a far esplodere le critiche, sono alcune esternazioni pubblicate sui social dallo stesso Capriola, che hanno sollevato l’indignazione della comunità LGBTQ+ e portato a una condanna ferma e inequivocabile da parte dell’associazione PRIDE Vesuvio Rainbow.
Tutto è nato da un commento dello stesso presidente in risposta allo striscione apparso in giornata, indirettamente a lui riferito, dove gli si chiede di “liberare la Turris”. Dopo aver negato di nascondersi dietro profili fake, come il discusso pseudonimo “Sandra Riveri”, Capriola ha ribadito di «averci sempre messo la faccia». Tuttavia, un post inizialmente dai toni duri e omofobi (CLICCA QUI), poi rapidamente rettificato ma evidentemente non in tempo utile per non diventare già pubblico, ha scatenato la reazione della comunità LGBTQ+ e dell’associazione PRIDE Vesuvio Rainbow, che ha diffuso una nota durissima, in cui si condanna senza appello il comportamento del massimo dirigente corallino.
Ecco il comunicato:
"Quest’anno la Turris, la gloriosa squadra di calcio di Torre del Greco, a poche giornate dalla fine del girone di andata, è in penultima posizione. Non vogliamo entrare del merito delle vicende, sportive e societarie, che stanno facendo seriamente rischiare alla squadra corallina la retrocessione. Quello che è certo è che il presidente della società calcistica, Ettore Capriola, con le sue esternazioni omofobe sui social, è già retrocesso in serie Z, nell’ultima categoria della civiltà e del rispetto!
Infatti, ancora nel 2024, questo “signore” non si vergogna di pubblicare post omofobi, retrogradi, volgari e offensivi, sui propri profili social. Capiamo tutto il suo nervosismo per il fallimento cui sta portando la squadra e la società; ma crediamo che – mai come in questo momento – sarebbe consigliabile un comportamento ben diverso. Proprio quando la città di Torre del Greco, pochi mesi fa, ha dato prova di grande civiltà accogliendo e salutando con simpatia il suo primo Pride; proprio quando gran parte del migliore calcio mondiale si schiera sempre di più contro la discriminazione delle persone LGBTQ+; proprio quando i Pochos, squadra di calcio LGBTQ+ e inclusiva, conquista importanti risultati sportivi e annuncia, per il 1° marzo 2025, lo svolgimento del torneo Copa Adelante a Torre Annunziata; proprio quando giungono tutti questi segnali positivi, Capriola non trova di meglio che offendere, insultare, deridere la comunità LGBTQ+.
Torre del Greco che ha risposto in modo eccezionale lo scorso 28 settembre con il suo primo Pride e la Turris meritano di meglio. Per il bene di tutti, e in primo luogo della squadra e dei tifosi, questo presidente farebbe bene a dimettersi. Noi dal canto nostro continueremo, con le nostre attività, a lavorare per un a società più giusta, più libera e inclusiva, per tutte e tutti".
La vicenda aggiunge un ulteriore strato di tensione a una situazione già drammatica per la Turris, penultima in classifica e alle prese con gravissime difficoltà finanziarie e gestionali. Per molti tifosi, quanto accaduto rappresenta un ulteriore motivo per chiedere le dimissioni di Capriola, ritenuto ormai non più in grado di rappresentare né il club né i valori di Torre del Greco.