Ultimatum scaduto, Colantonio non aspetta più Capriola e si tira fuori: "Mostrata fin troppa disponibilità, ma ora dico basta!"
L'ultimatum lanciato da Antonio Colantonio è scaduto. L'ex presidente della Turris, in assenza di segnali concreti da parte di Ettore Capriola, si tira ufficialmente fuori da un'ulteriore collaborazione per il traghettamento del club fino a fine stagione, dopo l'intervento decisivo per procurare, tramite cambio crediti, parte della liquidità necessaria per affrontare le scadenze del 16 dicembre. Colantonio ha spiegato così la sua presa di posizione definitiva:
“Da questo momento in poi, gradirei non essere più contattato da nessun referente della Turris. A tutti i livelli. Sinceramente, dico basta. È un discorso chiuso. Insieme alla mia famiglia ho mostrato sin troppa disponibilità a collaborare e a sedermi a tavoli anche istituzionali insieme a Capriola e Giardino. In occasione dell’ultimo incontro, è vero che si era parlato principalmente di una disponibilità della nostra azienda a procurare liquidità alla Turris per affrontare le imminenti scadenze attraverso un’operazione poi perfezionatasi lunedì scorso, ma la attuale proprietà aveva palesato anche una certa difficoltà operativa nel portare avanti la stagione.
Da qui la nostra disponibilità a dare una mano anche sotto questo aspetto mettendo a disposizione l’esperienza del direttore Primicile, che già nella stessa frenetica giornata di lunedì è stato allo stadio per offrire una fattiva collaborazione. Da lì si sarebbero potuti poi sviluppare altri discorsi su equilibri futuri? Forse, ma pensando nel frattempo prima a salvare la Turris anche sul campo, altrimenti di cosa stiamo a parlare...
Detto questo, non c’è stato proprio modo di avviare questo tipo di discorso. Se non è gradita la collaborazione o se l’attuale gestione ritiene di avere forza e competenze per andare avanti da sola, ne prendiamo atto. Del resto, sono di strettissima attualità scelte tecniche importanti prese in assoluta autonomia dalla dirigenza Capriola. Rinnovo un grosso in bocca a lui e soprattutto alla Turris, che a me suscita ancora un forte trasporto emotivo. Sono amareggiato, ma devo fermarmi qua”.