UN ANNO DI TURRIS - Dallo sfizio del Bari all'illusione ripescaggio, fino al primato reale! Ma con le solite inquietudini...
Si chiude un altro anno intenso per la Turris ed i propri tifosi, un anno in cui non è mancato il solito cocktail di soddisfazioni e grandi delusioni, culminato però con una grande speranza per il futuro, vale a dire il primato al termine del girone d’andata, scenario che mancava dall’era Merolla…
Nel 2019 sono due i grandi nuclei attorno ai quali si avvolge il nastro corallino: uno riguarda il rettangolo di gioco, nello specifico il duello “sfizioso” con il gigante Bari in un girone considerato fuori competizione dall’inizio; un altro è extra-campo ed è strettamente vincolato alla questione strutturale dell’Amerigo Liguori, che negli ultimi 12 mesi ha attraversato le peggiori peripezie possibili, privando di fatto la Turris della possibilità di un ripescaggio “a portata di mano”.
LO SCHERZETTO A DELA JR - Procedendo con ordine, la prima data memorabile del 2019 è il 3 febbraio: a Torre del Greco arriva il blasonato Bari della famiglia De Laurentiis, capolista del girone I, con tanti nomi importanti in organico, guidati dal veterano Ciccio Brienza. La Turris, che già all’andata era uscita imbattuta dal San Nicola, riesce nell’incredibile impresa di battere i galletti in un Liguori in versione catino, come negli anni d’oro, nonostante l’assenza di bomber Longo. I media parlano di campionato riaperto ed in effetti la matematica legittima questa tesi dato che la Turris, vincendo la gara da recuperare con il Rotonda 10 giorni dopo, si ritroverebbe a -6 dai pugliesi.
IL RITORNO SULLA TERRA - Le speranze però durano poco, dato che la domenica successiva la Turris cade clamorosamente a Messina (da 0-2 a 5-2), pagando evidentemente l’eccessivo sforzo profuso contro il team di ADL e dicendo definitivamente addio ad un primato che, in realtà, non era mai stato seriamente in discussione. Nonostante ciò, gli uomini di Fabiano regalano altre soddisfazioni sul campo, mantenendo l’imbattibilità interna fino al termine della stagione e segnando il record storico delle 12 vittorie consecutive tra le mura amiche, numeri che si sommano al raggiungimento di un secondo posto che prepara i biancorossi ai play-off da una posizione favorevole, potendo contare sul fattore casalingo.
LA CORSA CONTRO IL TEMPO - Chiusi realisticamente i giochi promozione del girone I con largo anticipo, a Torre del Greco già da metà febbraio si comincia a parlare con una certa insistenza dell’ipotesi ripescaggio. Una speranza, una velleità, che contrasta però con l’esigenza di dover effettuare un restyling corposo, costoso e minuzioso dell’Amerigo Liguori, per essere in regola con i rigidi parametri della Lega Pro. Tanti sono gli interventi da compiere, pochi i mesi a disposizione per fare il tutto. Dopo vari solleciti ed incontri tra la Turris e le istituzioni, nonché dopo aver chiesto ed ottenuto un sopralluogo chiarificatore della Lega Pro, la macchina comunale si mette in moto ed avvia l’iter burocratico per l’assegnazione dei lavori, con priorità a sintetico, illuminazione e videosorveglianza.
LA MAZZATA CHE NON T'ASPETTI - La corsa contro il tempo sembra disperata, ma il 6 maggio arriva un’altra mazzata pesantissima sulle sorti della Turris, che a conti fatti si rivela decisiva per la fine del sogno ripescaggio: alle soglie dei play-off viene posta sotto sequestro la “Tribuna Strino”, a seguito di “gravi violazioni al progetto esecutivo dei lavori allo stadio e alle previste autorizzazioni amministrative, commesse dai responsabili della ditta, nonché violazioni della disciplina a tutela delle zone sottoposte a vincolo paesaggistico e della sicurezza nelle aree ad alto rischio sismico…”.
LA MISSIONE A ROMA - Sul campo la Turris continua a fare il suo dovere e si aggiudica i play-off grazie alle vittorie su Castrovillari e Marsala (giocate al Liguori ma con l’apertura dei soli Distinti). L’iter burocratico-amministrativo per il restyling del Liguori si conferma lento, macchinoso e complesso. I lavori per il rifacimento dell’erba sintetica partono solo il 7 giugno e nel frattempo vengono respinte due istanze di dissequestro della Tribuna. Il termine ultimo per consegnare la domanda di ripescaggio completa in ogni punto è l’8 luglio e la Turris sembra lontana anni luce da poter soddisfare i requisiti strutturali entro quella data, ma Colantonio decide di giocarsi un ultimo jolly il 27 giugno, recandosi a Roma dal presidente della Lega Pro Ghirelli insieme ad alcuni esponenti dell’Amministrazione Comunale per chiedere una sorta di deroga sulla tempistica, individuando l’imminente inizio delle Universiadi a Torre del Greco come causa di forza maggiore tale da non permettere il completamento di tutti i lavori entro i termini canonici imposti dalla C.
Da Ghirelli la Turris ottiene una parziale apertura, ossia la possibilità di una riapertura dei termini ripescaggio qualora, dopo il termine ultimo del 12 luglio, dovesse ancora persistere una vacanza d’organico rispetto al format delle 60 squadre. Tanto basta per alimentare l’entusiasmo del presidente Colantonio, che il 29 giugno in una conferenza stampa congiunta con il Sindaco di Torre del Greco dichiarerà di “Credere al 100% nell’ipotesi ripescaggio”.
LA DELUSIONE - Quell’uscita, per certi versi a sorpresa, si rivelerà invece l’antipasto di una grande delusione, dato che una settimana dopo il Consiglio Federale diramerà il format a 59 squadre, scartando nettamente l’opzione della riapertura termini, che avrebbe poi innescato una serie di problematiche a catena su modalità e tempi di realizzazione. La Turris si ritrova così estromessa dalla C esclusivamente per la questione stadio, a favore di squadre che invece la seguivano in graduatoria, come nel caso della Reggiana.
COLA RADDOPPIA - Colantonio incassa il colpo, ma non molla il timone. Il presidente corallino si dice determinato a centrare la promozione sul campo e in estate potenzia ancora di più la Turris, senza smantellare l’ossatura della stagione precedente, confermando mister Fabiano e gli elementi più rappresentativi della rosa, su tutti bomber Longo. La città pian pianino smaltisce la delusione per il mancato ripescaggio ma sulle sorti del club corallino incombe ancora la questione stadio, con un Liguori ora privo di agibilità sia totale che parziale, oltre al reiterato sequestro della Tribuna. Nel frattempo, la Turris finisce nel girone G e sembrano esserci tutti i presupposti tecnici per un campionato di vertice, tant’è vero che l’inizio è più che convincente con 4 vittorie consecutive. Ma intanto gli uomini di Fabiano sono costretti a disputare le prime gare interne lontano dal Liguori, appoggiandosi tra Frattamaggiore, Gragnano e Angri.
SOLITO LIGUORI, NUOVA TURRIS - Il continuo peregrinare alla ricerca di un campo termina solo il 3 novembre, in occasione di Turris-Latina. Una magra consolazione, dato che la Tribuna continua ad essere off-limits ed il pubblico del Liguori si deve accontentare dei Distinti, esposti al freddo e alle intemperie in pieno inverno. Un sacrificio che tutto sommato vale la pena compiere, perché sul campo la Turris macina gol e punti a grappoli, terminando il girone di ritorno a quota 39 punti in 17 partite, laureandosi Campione D'Inverno. Un rendimento monstre che fa ben sperare i suoi tifosi in vista dell’anno venturo, nella speranza che sia una volta per tutte quello giusto per tornare in una categoria che manca nella Città del Corallo dal lontano 2001.
Ma il presidente Colantonio ha già avvertito la piazza: “Se la questione campo non si risolve entro la fine dell’anno, mollo tutto anche in caso di promozione”. Chi vuol capir capisca, ma questo rischia veramente di essere l’ultimo treno per il rilancio, non solo sportivo ma anche sociale, di una città in fase calante sotto vari aspetti…